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Pomezia #Dimore Storiche. La notizia risale ad oltre un anno fa.

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#DIMORESTORICHE, LA GIUNTA DI POMEZIA SI RIVENDE UNA NOTIZIA DEL 2017 MA NEL FRATTEMPO, IL NOSTRO PATRIMONIO CULTURALE MARCISCE NEL DEGRADO

È di questi giorni la notizia dell’iscrizione del nucleo di Fondazione del centro di Pomezia nella Rete delle Dimore Storiche del Lazio, elenco che ad oggi si compone di 109 siti selezionati dalla Regione Lazio attraverso avvisi pubblici.

Una news salutata sia dal sindaco Zuccalà, sia dall’assessore alla Cultura, Simona Morcellini, come un “importante riconoscimento”. Peccato, tuttavia, che questa semplice iscrizione del complesso architettonico di Piazza Indipendenza sia stata effettuata dal Comune di Pomezia in seguito ad un avviso regionale addirittura del 2016 ed accettata dalla Regione Lazio nell’elenco delle Dimore storiche pubblicato sul bollettino ufficiale regionale del 27 aprile 2017, ormai un anno e mezzo fa!

Specificato quindi che non si tratta di alcuna azione messa in campo di recente, ma di iniziative che risalgono a mesi e mesi fa quando era in carica la passata consiliatura non può non sorgere il dubbio circa il motivo di questa presentazione della giunta quasi a riempire le pagine dei giornali con fatui proclami trionfalistici.

Ulteriori considerazioni ci sembrano a questo punto doverose. Come infatti ha dichiarato l’assessore alla cultura Morcellini, questa iniziativa permetterebbe “di partecipare a progetti e iniziative istituzionali e di promozione turistica” ovvero di “ricevere contributi per attività conservative, di risanamento e restauro” del complesso architettonico di Piazza Indipendenza che tuttavia non ci risulta avere problemi rilevanti di tutela o di conservazione.

Ci si chiede, allora, se sia chiaro o meno a chi amministra Pomezia il catastrofico stato di conservazione dei siti culturali territoriali al di fuori del centro storico? Dobbiamo forse ricordare, come già fatto nel nostro comunicato dello scorso 17 gennaio 2018 (https://www.latiumvetus.it/territori/viaggio-tra-i-mali-culturali-di-pomezia-in-che-stato-versa-il-nostro-patrimonio) il perdurante stato di degrado della villa romana di via Siviglia a Torvajanica? La situazione ancora più grave del sito archeologico del Sol Indiges, ormai scomparso sotto una coltre di vegetazione spontanea? Lo stato in cui versa Torre Maggiore, monumento che necessiterebbe di lavori conservativi urgentissimi.  Per non parlare poi dell’atteggiamento assunto dal comune nella vicenda del vincolo paesaggistico dell’agro di Pomezia-Ardea, apertamente contrastato dall’ente nell’impianto approvato dal Mibac.

E non è tutto. Va infatti detto che i nuclei di Fondazione di Latina, Sabaudia, Pontinia, Aprilia e Pomezia beneficiano già di una legge regionale apposita, la n. 27 del 2001, la quale negli ultimi due anni ha permesso il finanziamento da parte della Regione Lazio della realizzazione dell’archivio storico comunale di Pomezia proprio in uno degli edifici di Piazza Indipendenza, e la ricostruzione virtuale del centro storico.  Insomma, sono state messe in campo azioni inerenti il centro storico dando seguito alle politiche regionali, ma il patrimonio culturale di Pomezia vanta molti altri siti, aree e complessi culturali il cui stato di conservazione appare emergenziale tanto da minarne la salvaguardia stessa. Eppure, l’ente comunale continua a concentrarsi intorno a Piazza Indipendenza e a portare avanti progetti e iniziative che hanno come unico protagonista il centro ed il museo civico senza affrontare i problemi relativi alla salvaguardia e alla conservazione dei siti culturali del territorio.

Per concludere, ecco la beffa…si pensi infatti che fra all’elenco delle dimore storiche del Lazio, risulta iscritto un secondo sito di Pomezia, ovvero il Borgo di Pratica di Mare, interdetto alla fruizione pubblica poco prima della sua iscrizione nel totale immobilismo del Comune.

Nonostante il candore dell’assessore Morcellini e dei membri della giunta che hanno dichiarato “l’importante riconoscimento” – appunto risalente ad un anno e mezzo fa ai tempi della giunta Fucci – Associazione Latium Vetus ritiene non più accettabile l’immobilismo per quanto attiene i gravissimi problemi di tutela del patrimonio storico artistico del territorio pometino, quasi fossero Piazza Indipendenza o il Museo civico gli unici siti spot sui quali il Comune concentra le proprie attenzioni, e chiede all’amministrazione di Pomezia lo stanziamento di adeguate risorse per la salvaguardia del patrimonio culturale territoriale fin dall’imminente approvazione del Documento Unico di Programmazione e del Bilancio di Previsione 2019, unitamente al coinvolgimento della Regione Lazio e del Mibac.

Associazione Latium Vetus

Ecco il testo dell’atto della Regione Lazio nel Bollettino ufficiale del 27 aprile 2017

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