Pomezia, maxi-lottizzazione ‘ex Tacconi’: la sentenza del TAR entro 15 giorni
Si è tenuta lo scorso martedì 15 febbraio 2022, presso il TAR Lazio, l’udienza di merito volta ad esaminare le ragioni del ricorso presentato da Associazione Latium Vetus APS, che ha impugnato la delibera n. 47/2020, votata dal Consiglio comunale di Pomezia il 27 ottobre 2020, e la determina dirigenziale n. 1167 del 28 settembre 2020, con le quali l’ente locale di Pomezia ha riesumato la maxi lottizzazione ‘ex Tacconi’, riconducibile alla Petromarine Italia, impresa fuoriuscita dalla galassia societaria del patron dei rifiuti Manlio Cerroni.
Associazione Latium Vetus ha portato avanti i propri obiettivi di difesa territoriale con coerenza e determinazione.
NO allo scempio. Nell’area di Campo Selva, sulla via del Mare tra Torvajanica e Pomezia, infatti, si consumerà, secondo le volontà dell’amministrazione comunale pometina, uno stupro territoriale senza precedenti: 140.000 metri cubi di cemento da convertire, in piena campagna, in edilizia popolare e palazzi, anche con notevole consumo di suolo agricolo oggi inedificato – per installare 1700 nuovi abitanti.
Lo diciamo senza mezzi termini. La responsabilità di questa sconsiderata scelta alberga nella sciatteria e nella pochezza politica di chi oggi ‘governa’ Pomezia e che nel 2020 arrivò a votare questo piano lottizzatorio, decidendo così, deliberatamente di sacrificare, sull’altare di cementificatori e palazzinari, una zona verde di grande importanza territoriale – situata a soli 50 metri dal geosito dei laghetti della ex cava Tacconi e ad un solo chilometro dal Parco archeologico dell’antica Lavinium.
“Ci ha fatto molta impressione”, dichiara Giacomo Castro, Presidente di Associazione Latium Vetus APS “aver visto il Comune di Pomezia al fianco della società Petromarine Italia. Allo stesso modo è stato veramente disgustoso leggere le memorie difensive dell’ente locale, perfettamente allineate a quelle presentate dalla Petromarine.
Ha il sapore di un tradimento politico nei confronti della nostra città di Pomezia.”
Cemento ‘a 5 stelle’. Vale, infatti, la pena ricordare che questo piano urbanistico ‘della ex Tacconi’, fu approvato originariamente nel 2009, al tempo della giunta De Fusco, per poi essere bocciato con un voto del consiglio comunale nel 2016, dopo anni di battaglie giudiziarie che avevano dato pienamente ragione al Comune.
Tuttavia, il 27 ottobre 2020, con un clamoroso voltafaccia, l’amministrazione comunale di Pomezia, a trazione Movimento 5 stelle, votò di riesumare quella cubatura, cancellando e umiliando in un colpo solo sette anni di battaglie contro il contestatissimo piano.
Ad essere oggi denunciati da Associazione Latium Vetus al Tribunale amministrativo regionale per il Lazio, non sono solo gravi vizi di merito, inerenti il persistere di quei motivi ostativi che avevano condotto nel 2016 alla bocciatura del piano, ma addirittura sospetti vizi procedurali, i quali avrebbero reso del tutto illegittima la pronuncia del Consiglio comunale di Pomezia del 2020.
La parola passa ora ai giudici del TAR Lazio.
La sentenza è attesa entro il 16 marzo prossimo.
Seguiranno aggiornamenti.
Associazione Latium Vetus APS