Pomezia, NO al piano urbanistico Gronchi Viceré
Nuova scellerata iniziativa urbanistica ad opera dell’amministrazione comunale a 5 stelle di Pomezia.
Il 14 luglio scorso, la giunta comunale del Sindaco Zuccalà ha, infatti, riconosciuto con delibera num. 142/2022, l’interesse pubblico di un piano urbanistico, in variante al piano regolatore, aprendo così la strada alla realizzazione di un centro commerciale su terreno agricolo in “Via Gronchi – località Viceré”.
La strana idea di ‘riqualificazione’ dell’amministrazione di Pomezia. Il piano – presentato dalla società Pomezia 2000 e redatto dall’arch. Fabio Mirimich, assessore negli anni Novanta e consigliere comunale ai tempi della giunta De Fusco – non convince già a partire dall’idea di ‘riqualificazione’ del nucleo abitato di Viceré, da attuarsi, oltre all’edificazione del casermone commerciale, tramite la realizzazione di un parco ed un parcheggio pubblico ma… in ambito esterno al quartiere, a ridosso del distributore, oltre via Giovanni Gronchi.
Le criticità’ del piano, tuttavia, sono molte di più:
1. Contrasto tra piani urbanistici. Appare dubbio perfino il prerequisito del piano, ovvero la carenza dei servizi essenziali (parcheggi e aree verdi attrezzate) nel quartiere Viceré.
Infatti, queste aree sono state tutte identificate e localizzate all’interno dell’abitato con il piano di recupero approvato nel 1994 (dovrebbe ricordarlo l’architetto Mirimich che in quegli anni era assessore). In particolare, i parcheggi sono già stati realizzati e le aree per il parco pubblico sono tuttora disponibili all’interno del quartiere, quindi… perché realizzarle in un’area esterna separata dal quartiere dalla strada fortemente trafficata?
2. Il consumo di suolo agricolo. Tra le conseguenze più devastanti del piano, come detto, la realizzazione di un casermone commerciale alto 6 metri con parcheggio, al posto di una bellissima area agricola di oltre 10.000 mq, con interruzione delle visuali paesaggistiche, fra le quali la vista sul mare visibile da via Gronchi.
Altro che riqualificazione, la cubatura da realizzare ammonta a 6.000 mc, pari a circa un terzo quella dell’intero quartiere Viceré (17.622 mc)!
3. Dequalificazione futura. Oltre all’impattante edificazione, il piano prevede la realizzazione e la cessione di un parcheggio pubblico, sempre su area agricola, per circa 90 posti auto (2.700 mq), da realizzarsi a scomputo degli oneri concessori e quindi in aggravio per le casse del Comune.
Ma se il quartiere conta in totale 176 abitanti e ha già a disposizione sufficienti aree a parcheggio, già realizzate, da chi e per quali attività verrà utilizzato il parcheggio (ad esempio di notte)? La risposta ai lettori.
4. Conflitto fra iniziative comunali. Appena una settimana prima della ratifica della Delibera num. 142, la giunta di Pomezia aveva deliberato la riduzione degli oneri di urbanizzazione per gli interventi con demolizione e ricostruzione e di recupero del patrimonio edilizio esistente con lo scopo di limitare il consumo di suolo che, invece, in questo piano sembra farla da padrone.
Nell’amministrazione pometina quello che fa la mano sinistra non sa quello che fa la destra.
Non è tutto. Infatti, va segnalata l’attuale previsione, già in essere, inerente la realizzazione di un altro edificio commerciale lungo via Alcide De Gasperi, nel quartiere Nuova Lavinium, ad un solo chilometro e mezzo di distanza dall’ambito oggetto del piano integrato ‘Viceré’. Qual è quindi l’opportunità di realizzare questo nuovo capannone commerciale?
- Interesse pubblico. siamo sicuri? Ci si chiede dove sia, in definitiva, l’interesse pubblico di questa variante urbanistica per la realizzazione, con consumo di suolo agricolo, del solito supermercato, di un parcheggio pubblico (che con ogni probabilità non verrà utilizzato da alcuno dei residenti) e di un parco pubblico separato e distante dal quartiere.
Quando lo abbiamo letto non volevamo crederci. Uno degli aspetti più surreali, contenuto nella relazione tecnica (non giurata come invece imporrebbe il regolamento comunale) riguarda il calcolo del contributo straordinario che i proponenti corrisponderanno al Comune per la realizzazione dell’intervento.
Du spicci. Nella relazione – soprassedendo sui numerosi ed imbarazzanti errori ortografici, sui campi lasciati in bianco e perfino sulla caratterizzazione dell’ambito paesaggistico dell’area, palesemente errata – l’architetto Mirimich arriva a sostenere che l’incremento di maggior valore, generato dalla realizzazione dell’edificio commerciale, sarà di soli 66 mila euro. Di conseguenza, il contributo da corrispondere al Comune sarà inferiore.
Associazione Latium Vetus pronta a rivolgersi agli organi inquirenti e giurisdizionali. Reputiamo imbarazzante la ratifica di tale piano (soprattutto il computo delle plusvalenze) ad opera dell’ufficio tecnico ed in particolare del dirigente, ing. Renato Curci e, ancora di più, come abbia fatto la giunta comunale a riconoscerne l’interesse pubblico.
Associazione Latium Vetus è pronta a rivolgersi agli organi competenti al fine di contrastare la nuova speculazione edilizia a 5 stelle e difendere il territorio e l’interesse collettivo della comunità di Pomezia.
Associazione Latium Vetus APS