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Cogea: la Regione autorizza, il Comune di Pomezia dov’è?

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Visione Alta

LA REGIONE LAZIO APRE ALL’AUTORIZZAZIONE DELL’IMPIANTO COGEA E RILASCIA LA VERIFICA DI OTTEMPERANZA NEL SILENZIO DEGLI AMMINISTRATORI DEL COMUNE DI POMEZIA…IL FUTURO DEI RIFIUTI A POMEZIA E’ GIA’ STATO DECISO?

Ci sono preoccupanti novità relativamente ad una delle questioni che ha maggiormente preoccupato in questi ultimi mesi la cittadinanza di Pomezia: le prossime settimane si preannunciano infatti “calde” sul fronte dell’iter autorizzativo dell’impianto per il trattamento dei rifiuti organici proposto dall’azienda Cogea s.r.l. in località Tor Maggiore.

L’Associazione Latium Vetus e il Comitato di Quartiere Roma 2 il 18 Luglio scorso hanno infatti appreso con sconcerto e con grande preoccupazione le dichiarazioni dell’assessore all’ambiente della Regione Lazio, Mauro Bruschini, rilasciate durante il Consiglio Regionale straordinario dedicato ai rifiuti, in base alle quali a breve avrebbe potuto essere rilasciata la tanto paventata autorizzazione di esercizio dell’impianto, seppure relativamente solo alla parte aerobica dello stesso. La Regione Lazio quindi avrebbe ufficialmente aperto alla possibilità di gettare la spugna ad un anno dalla pubblicazione della compatibilità ambientale con prescrizioni rilasciata dall’ufficio regionale Valutazione di Impatto Ambientale, successivamente impugnata dinanzi al TAR del Lazio proprio dalla Cogea s.r.l., che ha citato davanti alla giustizia amministrativa sia la Regione Lazio sia il Comune di Pomezia (ad oggi tuttavia nonostante la costituzione in giudizio e la nomina degli avvocati non si è ancora tenuta alcuna udienza).

Non e tutto. Le inquietanti aperture dell’assessore regionale all’ambiente sono state seguite il 25 Agosto scorso dalla pubblicazione sul BURL Lazio dalla verifica di ottemperanza per l’intero impianto (nemmeno quest’anno è stata violata la consuetudine di pubblicare in Agosto gli atti di grave portata per il futuro della cittadinanza!). L’accelerazione regionale dell’iter autorizzativo dell’impianto Cogea stupisce e preoccupa soprattutto per l’assordante silenzio dell’amministrazione comunale pometina, la cui contrarietà all’intero progetto era stata espressa all’unanimità in seno al consiglio comunale, ove nella seduta del 14 Ottobre 2014 il medesimo organo esprimeva “il proprio assoluto dissenso alla realizzazione dell’impianto e si faceva promotore ad ogni livello e per le sue competenze, di impedire la realizzazione del suddetto impianto e di qualsiasi altro impianto similare in ogni zona della città di Pomezia” a tutela della salute pubblica, della sicurezza dell’area e delle vicine abitazioni, della mobilità fortemente a rischio di congestione per il trasporto di migliaia di tonnellate annue di rifiuti e per la salvaguardia del vicino complesso monumentale di Tor Maggiore, definito “complesso fondamentale per la riqualificazione di quella zona anche in ambito culturale e turistico”.

L’iter del progetto per la realizzazione dell’impianto di trattamento dei rifiuti organici in località Tor Maggiore, iniziato nel dicembre 2012 con la richiesta da parte dell’azienda Cogea s.r.l. alla Regione Lazio della Valutazione di Impatto ambientale, aveva scatenato da subito immediate proteste da parte dei cittadini di Santa Palomba e Roma 2 e delle Associazioni di Pomezia che avevano presentato osservazioni contrarie. L’iter regionale si è concluso il 20 Agosto 2015 con la pubblicazione da parte dell’ufficio regionale Valutazione Impatto Ambientale della compatibilità ambientale condizionato ad una serie di prescrizioni, prima fra tutte la valutazione della compatibilità per il rischio di incidente rilevante connesso alla vicina localizzazione dei siti industriali ENI e Liquigas attraverso la coerenza con il documento R.I.R. (Rischio di incidente Rilevante) in fase di redazione dal Comune di Pomezia.

In questi mesi, tuttavia, il Comune non ha portato a termine né l’adozione del documento R.I.R. né ha dato seguito alla “Proposta di Vincolo culturale indiretto sui terreni limitrofi il complesso monumentale di Tor Maggiore” presentata in data 28 Settembre 2015 ad opera di ben 27 Associazioni di Pomezia proprio a contrasto del progetto. Nonostante le ripetute dichiarazioni contrarie all’impianto da parte degli esponenti dell’amministrazione pometina, in prima fila nella manifestazione pubblica organizzata dalle associazioni e dai comitati il 07 Novembre scorso che ha visto la partecipazione di centinaia di cittadini, né la proposta di vincolo indiretto né i successivi solleciti protocollati in data 04 Gennaio e 03 Marzo 2016 hanno ottenuto alcuna risposta ufficiale e nemmeno l’incontro dello scorso 19 Aprile 2016 fra consiglieri e rappresentanti del mondo associativo è servito a sbloccare l’empasse e a convincere l’amministrazione comunale a dare forza  alla proposta delle Associazioni con l’adozione della stessa in consiglio comunale.

Si giunge così alla clamorosa e incomprensibile accellerazione dell’iter autorizzativo dell’impianto Cogea da parte della Regione Lazio di questi giorni, nonostante l’iniziale resistenza in giudizio ad opera della stessa Regione ed il futuro dibattimento dinanzi al Tar del Lazio. L’assenza di risposte del Comune amplifica le preoccupazioni dei comitati e delle associazioni che rimarcano la loro contrarietà al progetto e la non idoneità del sito prescelto e sono pronte a contrastare, anche da sole, gli atti ritenuti lesivi della salute dei cittadini e della tutela del territorio. Al vaglio delle associazioni anche l’organizzazione di manifestazioni ed eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica e difendere Pomezia da questo nuovo ecomostro la cui realizzazione sembra essere inesorabilmente sempre più vicina.

#cechidiceNO #salviamotormaggiore #nobiogaspomezia

Associazione Latium Vetus, CdQ Roma 2

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